sabato 18 dicembre 2010

Che è tutto questo bianco? Si mangia?

È stata una settimana nevosa, non un giorno, una settimana quasi e per noi gente di mare dai climi miti, almeno sulla carta, è un evento.
Lo è per gli automobilisti, per i lavoratori, per chi deve comunque uscire di casa, per i commercianti, per gli studenti delle scuole dell'obbligo e per il Comune; me lo vedo il sindaco che inizia a telefonare per i pochi spalaneve disponibili e inizia a pensare di chiudere le scuole per qualche giorno.
C'è chi impreca, chi gioisce, chi perde le catene lungo le strade e chi va nei fossi.
Nella prima giornata: 40 feriti al pronto soccorso e chissà che fila davanti alla "Sala Gessi" su quelle sedie di legno lungo il muro ai 40 gradi dei corridoi ospedalieri, vestiti come sù in un rifugio ad alta quota. Triplo lavoro in radiologia, la macchina apposita avrà bisogno di un collaudo anticipato.
E le fermate degli autobus? Mai state così affollate.
E la mia via? Mai stata così silenziosa, solo il "truntruntrun" di qualche ABS in funzione all'ultimo secondo prima dello scontro con la macchina davanti o quelle abbandonate lungo la via: la mia era bella e affascinante dietro il cancello di casa; sempre più alta, sempre più SUV.
La vera pecca della neve in una città di mare è la viabilità con il picco raggiunto da un amico con le sue 5 ore Morciano (Cattolica) - Pesaro, incredibile, si poteva arrivare sopra Bolzano. Il guadagno? Ha conosciuto un camionista bolognese e ha ascoltato la partita alla radio sperimentando la dote della pazienza.
L'ovvio è domandarsi: ma dove nevica davvero tutto l'inverno, come fanno? Secondo me non è tanto questione di mezzi per pulire o non pulire le strade (sicuramente ne hanno di più e tutto è molto più organizzato per forza di cose; d'altronde noi siamo abili e organizzati a disporre bene in fila gli ombrelloni e i lettini), è questione che qua abbiamo una pala o un badile in rapporto di 1:20 famiglie e spalare la neve dal vialetto per far uscire la macchina è fatica, così come è fatica spalare la neve sul marciapiede. Si si, lo so che magari il marciapiede è comunale, ma sta davanti il nostro portone no? Non so, a me basta sapere che quel pezzo di marciapiede serve perloppiù a me, che dal vialetto esce la mia macchina e niente altro, olio di gomito.
Poi viene la pazienza, la temperanza, il ricordarsi del trasporto pubblico (per quanto sicuramente insufficiente), ricordarsi che siamo in una località turistica marittima e non montana (con le ovvie conseguenze), la buona pace di pensare che se non hai le catene non puoi prendere la macchina pena la caduta in un fosso oppure stare moooooolto attento e affidarsi a qualche santo cristiano o dio pagano e mettersi nell'ottica che se in un posto proprio non ci puoi andare, si fa una telefonata e non ci si va. Nessuno è abituato a questi eventi qui. Il dentista, il datore di lavoro, l'avvocato, il professore: capiranno. E se non capiscono ci vorrà un respiro profondo e una partenza almeno un'ora prima del previsto.
Tutto il resto è una vita più rallentata, più inaspettata...senza per forza vedere questa cosa come Il Male in persona.

Oggi c'è un sole splendido, il solito inverno tornerà presto.
Macchina fotografica, ironia e gambe in spalla; è sabato.

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