martedì 21 dicembre 2010


L'ho detto che ODIO le feste?
No perché se non l'avessi ancora detto sarebbe una mancanza insopportabile; è un punto fondamentale della mia personalità. ODIO le feste.
Ma cazzo..tutti voi che lavorate, che studiate, che cazzeggiate e non avete altro tempo per cazzeggiare se non le feste..perchè quando si presentano non lo fate?
Ma non avete voglia di vedere qualcosa di diverso dal vostro vialetto di casa? Non sentite l'esigenza di scoprirlo almeno un pò, in pillole, questo cavolo di mondo in cui siete solo ospiti?
Cioè..siamo tutti ospiti, non padroni checchè ne pensiate. Abbiamo un tot di tempo per stare qui e lo sprechiamo a non fare una ceppa, a uniformarci alla società che ci vuole tutti lavoratori a testa china per portare a casa la pagnotta, per pagare i mutui, per pagare gli assegni di mantenimento alle mogli, le tasse, le pensioni ai parlamentari; il tutto mi può stare anche bene..c'è molta gente che sta peggio in effetti..ma cavolo..quello che non riesco a capire è perchè non c'è la voglia di viversela la vita.
Dove è la voglia di scoprire? Di fare? Di andare?
Quando vedo mio padre, 63 anni, e gli chiedo perchè lui e mia madre non si vanno a fare una vacanza, anche in Italia, una crociera, a vedere qualcosa che non sia solo il Monte Fumaiolo in cui siamo andati in tenda per 20 anni, mi sento rispondere che non hanno il tempo, che ci sono i nipoti, i genitori da badare e mille altri piccoli impedimenti. Sono pensionati, entrambi..hanno lavorato una vita e ora che avrebbero tutto il tempo e per fortuna anche la salute per godersela non lo fanno. C'è rassegnazione. Mancanza di voglia, oppure solo di forze..chissà..e facendo leva su questo argomento li potrei anche capire, nonostante veda gli occhi di mia madre ancora desiderosi di godersi la sua tanto agognata pensione.
La cosa che mi fa imbestialire però è quando vedo questa non voglia di conquista nei giovani. No dico...ma che chetto aspettate? Di crepare prima?
Forse non sono normale io, ma la mia Prima Priorità nella vita è vivermela combattendo ogni santo giorno contro la noia, la routine che è bella solo a piccole dosi, cercando di non adagiarmi mai. Vi assicuro che è una cosa difficilissima specie poi quando ogni decisione solo mia, niente altro che mia, viene sottoposta al vaglio e al sommo giudizio del genitore, del moroso, dell'amico e del primo che si sente in dovere di dire la sua.
Se c'è una cosa che so di me è che ho sempre voluto "andare". Ogni scusa, momento è buono per farlo e mi piacerebbe farlo con le persone a cui voglio bene. Senza tante "pippe", "ma", "però", eccetera. Tutto il resto: le abitudini, il lavoro, i progetti seri, i mutui, i matrimoni, i figli..tutta sta roba viene dopo e di sicuro va inserita a dovere nel filone di pensiero che ha come parole chiave "andare, vivere, fare". Altrimenti..probabilmente meglio soli che male accompagnati.
Forse la mia missione è questa: avere la forza, quando occorre, di mandare al paese tutto e tutti e fare della vita davvero la MIA, di vita.
Auguri a me.

Buone Feste

sabato 18 dicembre 2010

Che è tutto questo bianco? Si mangia?

È stata una settimana nevosa, non un giorno, una settimana quasi e per noi gente di mare dai climi miti, almeno sulla carta, è un evento.
Lo è per gli automobilisti, per i lavoratori, per chi deve comunque uscire di casa, per i commercianti, per gli studenti delle scuole dell'obbligo e per il Comune; me lo vedo il sindaco che inizia a telefonare per i pochi spalaneve disponibili e inizia a pensare di chiudere le scuole per qualche giorno.
C'è chi impreca, chi gioisce, chi perde le catene lungo le strade e chi va nei fossi.
Nella prima giornata: 40 feriti al pronto soccorso e chissà che fila davanti alla "Sala Gessi" su quelle sedie di legno lungo il muro ai 40 gradi dei corridoi ospedalieri, vestiti come sù in un rifugio ad alta quota. Triplo lavoro in radiologia, la macchina apposita avrà bisogno di un collaudo anticipato.
E le fermate degli autobus? Mai state così affollate.
E la mia via? Mai stata così silenziosa, solo il "truntruntrun" di qualche ABS in funzione all'ultimo secondo prima dello scontro con la macchina davanti o quelle abbandonate lungo la via: la mia era bella e affascinante dietro il cancello di casa; sempre più alta, sempre più SUV.
La vera pecca della neve in una città di mare è la viabilità con il picco raggiunto da un amico con le sue 5 ore Morciano (Cattolica) - Pesaro, incredibile, si poteva arrivare sopra Bolzano. Il guadagno? Ha conosciuto un camionista bolognese e ha ascoltato la partita alla radio sperimentando la dote della pazienza.
L'ovvio è domandarsi: ma dove nevica davvero tutto l'inverno, come fanno? Secondo me non è tanto questione di mezzi per pulire o non pulire le strade (sicuramente ne hanno di più e tutto è molto più organizzato per forza di cose; d'altronde noi siamo abili e organizzati a disporre bene in fila gli ombrelloni e i lettini), è questione che qua abbiamo una pala o un badile in rapporto di 1:20 famiglie e spalare la neve dal vialetto per far uscire la macchina è fatica, così come è fatica spalare la neve sul marciapiede. Si si, lo so che magari il marciapiede è comunale, ma sta davanti il nostro portone no? Non so, a me basta sapere che quel pezzo di marciapiede serve perloppiù a me, che dal vialetto esce la mia macchina e niente altro, olio di gomito.
Poi viene la pazienza, la temperanza, il ricordarsi del trasporto pubblico (per quanto sicuramente insufficiente), ricordarsi che siamo in una località turistica marittima e non montana (con le ovvie conseguenze), la buona pace di pensare che se non hai le catene non puoi prendere la macchina pena la caduta in un fosso oppure stare moooooolto attento e affidarsi a qualche santo cristiano o dio pagano e mettersi nell'ottica che se in un posto proprio non ci puoi andare, si fa una telefonata e non ci si va. Nessuno è abituato a questi eventi qui. Il dentista, il datore di lavoro, l'avvocato, il professore: capiranno. E se non capiscono ci vorrà un respiro profondo e una partenza almeno un'ora prima del previsto.
Tutto il resto è una vita più rallentata, più inaspettata...senza per forza vedere questa cosa come Il Male in persona.

Oggi c'è un sole splendido, il solito inverno tornerà presto.
Macchina fotografica, ironia e gambe in spalla; è sabato.

giovedì 16 dicembre 2010

On the road


Ci vorrebbe una notte intera per raccontare di Old Bull Lee; per adesso diciamo solo che faceva l'insegnante, e a buon diritto, si può dire, perché passava tutto il tempo a imparare; e le cose che imparava erano quelle che considerava e chiamava << i fatti della vita >>; le imparava non solo per necessità, ma per scelta.

La cosa che odiava di più era la burocrazia di Washington; subito dopo venivano i progressisti; poi i poliziotti. Passava il tempo a parlare e a insegnare agli altri. Jane sedeva ai suoi piedi; io anche; e anche Dean; e in passato anche Carlo Marx. Avevamo tutti imparato da lui. Era un tipo grigio, insignificante, che non si sarebbe notato per la strada a meno di osservarlo attentamente e accorgersi di quel suo cranio pazzo, ossuto, stranamente giovane: un pastore protestante del Kansas pieno di fuoco esotico, straordinario e misterioso. Aveva studiato medicina a Vienna; aveva studiato antropologia, aveva letto tutto; e ora si dedicava al lavoro della sua vita, lo studio effettivo delle cose nella strade della vita e della notte. Si sedette nella sua poltrona; Jane portò da bere, dei Martini. Le tende vicino alla poltrone erano sempre tirate, giorno e notte; quello era il suo angolo. Teneva in grembo i codici Maya e una piccola pistola ad aria compressa che alzava di tanto in tanto per sparare tubetti di benzedrina all'altro capo della stanza. Io continuavo a correre in giro per procurargliene di nuovi. Tiravamo a turno, e intanto parlavamo. Bull era curioso di conoscere le ragioni di questo viaggio. Ci scrutava e sbuffava dal naso, pfum, un suono da serbatoio vuoto.
<< Ora, Dean, voglio che tu ti fermi per un momento e mi racconti cosa fai in giro per il Paese.>>
Dean poté soltanto arrossire e dire: << Ah, be', lo sai come vanno queste cose >>.
<< Sal, cosa ci vai a fare sulla costa occidentale? >>
<< Solo per qualche giorno. Poi devo tornare al college. >>
<< E questo Ed Dunkel? Che tipo è? >> In quel momento Ed stava facendo pace con Galatea in camera da letto; non gli ci volle molto. Non sapevamo cosa dire a Bull di Ed Dunkel. Accorgendosi che non sapevamo niente di noi stessi, Bull tirò fuori tre spinelli e disse di darci dentro, che la cena sarebbe stata pronta di lì a poco.
<< Non c'è niente di meglio al mondo per farsi venire fame. >>

giovedì 9 dicembre 2010

TTuTTTo eTsauriTTo, caRa




Indovina indovinello che ha di uguale st'anno rispetto a quello?
Nulla XD
È il 9 dicembre e nin zo che chetto fare manco st'anno...uhm..c'è qualcosa che non va: ma l'anno scorso non avevo detto che per il prossimo Capodanno avrei pensato a tutto prima? Uhm...
Quindi, siccome ho dormito fino ad ora, ecco il bollettino di guerra; lo stesso dello scorso anno chiaramente! D'altronde...basta dare un'occhiataccia al calendario :D

30 mail (evviva il copia&incolla) + 20 telefonate, più o meno, ad alberghi da Bressanone verso est: Brunico, San Giorgio, pure Dobbiaco dato che c'ero
nei dintorni: Varna, Millan
per poi scendere a sud: Gudon, Chiusa
e un ultimo spicco al nord, disperato: Fortezza, Mezzaselva e sempre più suuuuuuu,anche se non volevo arrivare a Vipiteno..e infatti mi son fermata a Campo dei Trans, ops, Campo di Trens

la Disfatta
Chiaro

"Aò bella! Ma che pretendi? Qua abbiamo le montagne più prenotate della Via Lattea! So' finiti i posti dalla befana dell'anno scorso, aò!"

Non ti rispondono proprio così al telefono (e pure per email, ve lo garantisco :D) ma sotto il dispiacere del “Tci TispiaTCe, TuTTTo eTsauriTTo” spunta il ghigno velato di Benedetto XVI MaTzinger, lo sento XD ...e han pure ragione ma...oh! È bello provarci sempre, il mio sport preferito degli ultimi anni in questa stagione è proprio la Porta in Faccia Sudtirolese..
...solida, naturale ed ecologica.
Come loro.

Ps: adesso sto vagliando l'ipotesi rifugio,
chissà che non riesca a congelarmi in santa pace ad alta quota XD
per la vita.

giovedì 2 dicembre 2010

I Pearl Jam curano tutto, sempre.

mercoledì 24 novembre 2010

Dieci minutini di cazzeggio

TEST

RISULTATO

Questo è il tuo tipo psicologico:

Tipo INF
Orientamento: Introverso - Funzione dominante: Intuizione - Funzione d'appoggio: Sentimento - Funzione terza: Pensiero - Funzione inferiore: Sensazione - Tendenza: Percettiva


Per questo tipo introverso è di primaria importanza essere coerente con i valori nei quali crede. Possiede una sorta di senso etico naturale o spontaneo che diventa spesso segretamente comunicativo. In sua presenza le persone tendono a rispettare e seguire i valori nei quali crede. Esercita quindi un effetto positivo sugli altri. È una persona calma e riservata. È sensibile e capace di trattare la gente in maniera molto differenziata. Sa infatti percepire, grazie alle sue ottime qualità intuitive, le differenze e le caratteristiche delle persone che ha di fronte. Malgrado queste doti, può però apparire come un individuo freddo e distaccato a causa della sua introversione che lo porta o non aprirsi facilmente. È difficile da conoscere ed è molto selettivo nelle sue amicizie. Ha tendenza a idealizzare le relazioni che per lui sono importanti con il rischio di subire alcune grosse delusioni. Ha inoltre tendenza a personalizzare molto le situazioni con il risultato di essere facilmente ferito o più semplicemente offeso. Ed essendo introverso tende a non “esternare” i suoi sentimenti quando sono stati feriti: si tiene tutto per sé. La sua funzione inferiore è la sensazione. Non è quindi particolarmente realistico e pragmatico. Rischia di saltare troppo velocemente alle conclusioni, tralasciando l’analisi di fatti e dettagli importanti. Preferisce seguire le sue ispirazioni, rischiando di commettere degli errori che potrebbe evitare. Non ama prendere tempo per essere preciso. È una persona creativa e curiosa. Aperta ed interessata a fare nuove conoscenze ma anche a conoscere nuove idee, libri, iniziative. Ha frequentemente un amore spiccato per l’arte. Può essere un buon comunicatore che si esprime in maniera appassionata. Ha bisogno di periodi di solitudine o di isolamento. Può avere delle forti spinte religiose o interessi spirituali. Sul piano lavorativo può essere attratto da professioni che abbiano una componente umana, relazionale o basata sul linguaggio. È forse il più intellettuale tra i tipi sentimento. È inoltre molto leale nei confronti di una organizzazione capace di essere in sintonia con i suoi valori personali.

domenica 21 novembre 2010

Ronald, Tomas e io

Da ieri sera ho la certezza che le rotatorie sono il colpo di grazia al senso di orientamento, so che la stazione nella maggior parte dei casi si può trovare ma è sempre presente l'incognita e sempre da ieri sera ho due nuovi eroi: Mittewald (BZ) - Madonna dell'Albero (RA) andata e ritorno con beffa finale XD

Per loro (che tra le altre cose mi scuseranno anche per la qualità ma non ho trovato di meglio), questa

ps:"Senti Simò :P , non è ora che torni a casa e ti trovi un lavoro serio,
dico io"

domenica 14 novembre 2010

+ 4

Dopo l'estasi birraiola dell'agosto in Belgio, la mia ancora neonata collezione di bottiglie di birra ieri sera si è ampliata di 4 new entries!
Il bottino, protetto con attenzione visto che la cameriera tentava continuamente di scipparmele XD, consiste:
- Kriek Fantastiek alla ciliegia
- Lindermans alla fragola
- Rochefort 8
- Tabachéra

Bello tornare a notte più che inoltrata comodamente seduta nel lato passeggero con bottiglie gelosamente custodite tra i piedi e le cosce XD..eh! (quale protezione antiurto migliore!) che tintinnano ogni tanto e fanno fantasticare gli altri passeggeri:" Che è sto rumore?" - "..uhm" - "bo, esploderemo" - TIN TIN - "Quanto ha sta macchina?" - TIN TIN - "..ah ma sei te!!! MALEDETTE BIRRE"

:D

martedì 9 novembre 2010

Piccole soddisfazioni invernali

Alle 5 è già buio e quasi sembra che le giornate debbano per forza susseguirsi cupe, secondo lo stile invernale. Sempre che l'inverno abbia uno stile.
Un esempio? Ore 19.30 cena, poi a breve a letto..all'infinito.
Per questo inverno però ho progetti diversi e negli ultimi 15 giorni ho segnato sul calendario diverse piccole soddisfazioni.
L'ultima è questo cestino di castagne appena cotte.
La giornata non finisce con il buio dopo il lavoro, gli studi e gli impegni: finisce quando lo decidiamo noi magari dopo una uscita con amici davanti a un camino, due pugni al sacco in palestra, due coccole al gatto che d'inverno torna più comodo che mai e dopo l'accurata scelta di una colonna sonora perché la musica è tutto d'inverno, ricordate.
È capace di svoltare una giornata di tempesta metereologica scaldandovi, illuminare il cielo delle 18 di sera ma anche rovinare lo sparuto sole di un sabato pomeriggio.
In ogni caso...la giornata è quindi ancora mia, si...magari è una nottata più che una "giornata" ma la notte ha fascino, in qualunque stagione. Giusto? Giusto.
Oggi è un martedì sulle note di Freddie Mercury.
Pronti, attenti, via!
Mi aspetta una serata avvolgente ed essenziale cucitami addosso come un cappotto sartoriale, con somma soddisfazione debbo dire.
E domani si ricomincia.

venerdì 5 novembre 2010

Viaggio al centro della terra


"Occhio ragazzi che se scivolate qua c'è un vuoto di 30 metri" si raccomandava Roberto mentre in fila indiana camminavamo giù per il sentiero: pioggia sopra, foglie rosse sotto, un piccolo assaggio di fango, rocce e rami d'albero come ancore di salvezza.
Un gruppo di sette che come il professore e il nipote Axel, vedi il libro che da il titolo al post, stanno per avventurarsi al centro della terra, chi per la prima volta, e chi invece sta facendo praticamente un vero e proprio ritorno a casa e sarà di li in poi come la padrona che fa fare il giro delle stanze per mostrare la casa nuova: che dire..una figata. Specie se la "casa" in questione è la Grotta dei 5 laghi sotto il Monte Nerone e quei sette sono vestiti di tutto punto (piu o meno ma eravamo belli proprio grazie anche a quel "più o meno" ;) ) con tanto di caschetto e lucetta in testa.
Da profana quale sono sicuramente ci saranno grotte migliori, chessò..più spettacolari, ma vi assicuro che questa ha tutto quello che un niubbo si aspetta e non vede l'ora di provare per mettersi un po' alla prova:
- un'entrata sufficiente per il passaggio di una persona in posizione sdraiata, giusto per iniziare di gran carriera
- stalagmiti quanto basta che possono trasformarsi in ottimi appoggi
- pozze d'acqua in ogni dove
- e fango, tanto tanto tanto fango :D

Jules Verne sicuramente ha avuto molta immaginazione nel descrivere il suo viaggio al centro della terra ma se volete una botta di vita e scoprire qualcosa di più dei sampietrini del centro cittadino, un piccolo giro speleologico è come una boccata d'aria fresca. Garantito.

lunedì 25 ottobre 2010

Quando non c'era "Zelig"

• LO SPASIMANTE DI MARONILLA

Gemello vuol sposare Maronilla,
la brama e la corteggia assiduamente,
la prega e le fa doni.
«Ma è veramente così bella?»
«Macché! non v'è nulla di più brutto.»
«Cos'ha dunque che piace e attira tanto?»
«Essa tossisce per tubercolosi.»

• A UN BEONE

Chi crede che Acerra puzzi
del vino ieri bevuto,
s'inganna:
Acerra continua a bere
sino alle luci dell'alba.

• SEMPRE INDECISO

Mentre tu hai studiato
ora per far l'avvocato,
ora l'insegnante
e ancor chiaro non vedi
che cosa esser tu vuoi, o Lauro,
son già passati gli anni
di Peleo, di Priamo e di Nestore
e sarebbe già tempo,
se tu volessi andare in pensione.
Comincia, se hai talento e volontà,
nel corso dell'anno sono morti
già tre professori.
Se a fare l'insegnante non ti va,
ecco: i fori fervono di liti:
or anche la statua di Marsia
potrebbe far l'avvocato.
Rompi gl'indugi, suvvia!
Fino a quando ci farai aspettare?
Mentre ancor esiti su che cosa fare,
potresti, o Lauro, non esser più.

• UN MARITO STUFO DELLA MOGLIE

Licoride, o Fabiano, ha seppellito
ad una ad una tutte le sue amiche:
o diventasse di mia moglie amica!

• LE PROMESSE NOTTURNE DI POLLIONE

Quando hai bevuto per l'intera notte,
prometti mare e monti,
ma al mattino tu non dài una cicca.
Pollione, ti prego,
bevi soltanto di mattina.

• I DUE SAGGI

Tu Prisco vorresti aver per sposo:
non ne stupisco, Paola: sei saggia.
Ma Prisco di te non vuol sentirne:
ed è saggio anche lui.


Marco Valerio Marziale --- Bilbilis, Spagna Terragonese 40 d.C. ca – 104 ca ---

giovedì 21 ottobre 2010

Tra il divano e il letto


È un pò di tempo che la sera quando decido di andare a ninna, invece di seguire le mollichine di pane che Morfeo mi ha piazzato verso la camera, faccio solo quei due passi necessari che mi dividono dal divano e mi ci sdraio.
Il rito è questo: mi avvolgo in millemila coperte, mi sdraio, sistemo i cuscini sotto la mia regal capa, sistemo il telecomando e il cellulare in modo tattico da non dover piu far uscire all'aria fredda della mia mansardina le dita della mano, posiziono in una location adatta il telecomando del condizionatore/riscaldamento (posizione tale da non dovermi alzare ma abbastanza lontana da resistere il più possibile dal sparare aria calda a manetta a 30 gradi..sapete..costa XD ), accendo la tv su un canale a caso e sicuro sicuro massimo 15 minuti dopo mi addormento.
Aaaaaaaaaaaaaaah che goduria!
...direte voi
E INVECE NO!
Perchè poi il passaggio verso le 2, 2.30 di notte dal divano al lettone con tappa obbligata alla tazza del bagno , piu freddà che mai, è terRrRrRrRrRribile.
E si rischia, come stanotte, di non riprendere sonno fino alle 3.40 e di rimanere disperati ad ascoltare Radio Deejay con solo la testa che esce dal piumone.

Ah, stanotte in replica Platinette parlava con uno psicologo che la sera fa la Drag queen in quel di MIlano, con tanto di pizzetto e un repertorio che include Björk. Qualcuno lo conosce? Magari mi faccio dare delle pillole per dormire...uhm

martedì 19 ottobre 2010

Par condicio

Par condicio non solo perchè si vociferano elezioni da almeno un mesetto ma anche perché da almeno un mesetto (forse meno, è vero) sento dire come un disco rotto che l'inverno è:
  • freddo
  • triste
  • portatore di cappottoni supermegacoprenti che ingrassano di due taglie
  • portatore di malinconie
  • responsabile di frustazioni che l'estate aveva sopito grazie all'influsso positivo del sole
  • ...chi più ne ha più ne metta.
Quindi, visto che io non sono di parte..

venerdì 15 ottobre 2010

Gli uomini sono creature semplici

Se volete qualcosa, chiedetelo. Cerchiamo di essere chiari: "Sottili" sottintesi non funzionano. "Forti" sottintesi non funzionano. "Ovvi" sottintesi non funzionano. Semplicemente DITELO!

"Sì" e "No" sono risposte perfettamente adeguate a praticamente tutte le domande.


Qualunque cosa abbiamo detto 6 mesi fa non è utilizzabile in una discussione. Più precisamente: il valore di qualunque affermazione scade dopo 7 giorni.


Potete chiederci di "fare qualcosa" o dirci "come volete che sia fatta". Non tutte e due le cose contemporaneamente. Se poi sapete il modo migliore per farla, potete benissimo farvela da sole.


Se prude, grattatevi. Noi facciamo così.


Se chiediamo cosa c'è che non va e voi rispondete "niente", ci comporteremo esattamente come se non ci fosse nulla che non va. Sappiamo perfettamente che state mentendo, ma così ci risparmiamo un sacco di fastidi.


I vestiti che avete sono più che sufficienti.

Le scarpe, invece, sono troppe.

______________

Così narrano alcuni punti di un elenco di fantomatiche regole maschili che oggi un goliardico amico mi ha proposto e che ammetto, il mio folle cazzeggiare su internet mi aveva fatto già scoprire.
Il punto però quest'oggi è un altro: il punto è che questo simpatico siparietto di elenchi puntati mi ha ricordato una secondo me palpabile verità ossia che gli uomini, ragazze mie, sono creature semplici. Punto.
Occhio..con semplici non voglio dire superficiali, alla buona o con una qualsivoglia accezione negativa, oserei più accostare a "semplici" il termine "elementari" specialmente per l'approccio istintivo nel fare le cose normali di tutti i giorni.
Mi spiego..
Se una donna deve andare in palestra a sudare, poichè questo si fa in soldoni in palestra, sicuramente perderà almeno 6-7 minuti del suo tempo a pensare a cosa indossare. E via a pensare ai calzoni che stanno meglio, alla maglietta che si abbina meglio, ai capelli..sciolti, legati, con le mollette, con il cerchietto, ma poi si vede che son sporchi, ma poi lunghi mi dan fastidio ecc ecc ecc.
Insomma, per una semplice sudata (e sottolineo la parola semplice :P) ci sono tutta una serie di sovrastrutture mentali che nel 90% dei casi del mondo femminile partono in automatico.
L' uomo invece, se è uno di quegli uomini un po fighetti ci pensa su due minuti, e se non fa parte di quella schiera azzera i pensieri in merito, apre l'armadio, prende il borsone e infila le prime cose che l'armadio gli offre, chiude, sale in macchina e bon, fatto! Tempo impiegato: 5 minuti.
E noi siamo ancora li a scegliere i calzoni rossi o blu XD

Per quanto riguarda poi le dinamiche relazionali tra uomo e donna è ancor piu basilare (per un felice uso e consumo) ricordarsi che pure qui, nonostante gli ovvi caratteri diversi e personali di ogni donzellO, sono e restano creature semplici.
Si offre come esempio calzante la regola che apre l'elenco del suddetto "manuale maschile", recita così:

Le tette sono fatte per essere guardate ed è per questo che lo facciamo. Non c'è modo di modificare questo comportamento

...e per fortuna!!! Dico io! Anche perchè..ste tette, chi più chi meno, noi donne le abbiamo per un motivo no? E chi non le ha non si deve preoccupare affatto visto che da sempre c'è il partito "Pro lato A" e il partito "Pro lato B"..e se poi una sta discretamente sia in A che in B sta proprio a cavallo ;) ma tranquille, c' è un buon margine di manovra per tutte, ma proprio tutte tutte XD
Infine una piccola considerazione antropologica pro-ometti e non solo: quale è una delle prime cose che vede e tocca un essere umano? ..eggià! :D
Per cui...qualunque tipo di uomo guarderà una figa passare, ammettetelo, è normale!
Da qui poi influirà il carattere (non voglio certo fare di tutta un'erba un fascio :P) e ci sarà quello che commenta, quello che con morosa gelosa a fianco userà tutta la sua razionalità per far finta di nulla, quello che si gira anche, quello che invertirà la rotta istantaneamente, quello che pur essendo da solo farà l' indifferente ...ovviamente dopo averla notata. Semplice no?
È come chiedere al cane di non battezzare tutti gli alberi del circondario o chiedere a una donna che si sta preparando per una gran serata di metterci meno di 15 minuti ;) Difficile..molto. XD

L'approccio complicato, sovrastrutturato non viene loro in maniera istintiva. È sicuramente più essenziale il mondo delle idee degli uomini..chiaro che poi a seconda del personaggio in questione tutto si può complicare ma è una fase successiva ed è esattamente il contrario di quello che spesso accade a noi femminucce. Definirmi femminuccia mi fa un po specie..ma comunque.. :D
Ogni cacchiatina per noi parte potenzialmente con un groviglio (ma, se, però, siccome, lui, lei, tizio caio, e poi, perchè e via discorrendo) ma nonostante e/o grazie a ciò che poi siamo diventate bravissime a fare 100 cose insieme e a sciogliere all'occorrenza ogni nodo della matassa. Modestamente..The best! :D
Un uomo semplicemente e anche fortunatamente fa quello che gli sembra piu congeniale e bon quindi..come recita una delle regole d'oro iniziali: "Se prude, grattatevi. Noi facciamo così." :D

A dimenticavo!
"Sottoponeteci un problema solo se vi serve aiuto per risolverlo. Serviamo a questo. Per la solidarietà ci sono le vostre amiche."
O qualche altro uomo ben disposto XD chissà...ghghgh






venerdì 1 ottobre 2010

Ogni musica ha la sua faccia



C'era una volta un regalo, un compleanno ed una esplicita richiesta: "Mi regali l'album dei The Presidents of the Usa?". Se la memoria non mi inganna era tipo dodici/tredici anni fa (però! :O) e sapendo a malapena chi fossero mi diressi al caro "Plastic" e lo ordinai.
Il mio bel cd tra le mani, un bel pacchetto e via il gioco è fatto: il gruppo e "Peaches" entrarono in quel cassettino della memoria in cui a una canzone corrisponde un volto e, per dovere di cronaca, nello stesso cassettino poi entrò anche qualsiasi cosa di Lou Reed. Ciao Francesco, eh!

C'era una volta la "Dimar", negozio di musica in pieno centro dove ora c'è "Mondadori", in bella mostra in vetrina l'ultimo singolo dei R.E.M. "Daysleeper", un gruppo di adolescenti a zonzo e io che mi fermo ad ammirare quella custodia sottilissima con la faccia di Stipe metà blu e metà verde: lo voglio..eccome se lo voglio. Puntuale, ma non espressamente chiesto, grazie a particolari affinità elettive, sulle quali si dibatterà per anni, lo avrò di li a poco. Ancora una volta appare il binomio "una canzone - un volto". Il cassetto appartenente a questo volto si è riempito esageratamente negli anni e al titolare devo buona parte della mia cultura o sottocultura, a seconda dei gusti, musicale. Facendo una summa escono prepotentemente da li gli album "Amnesiac" e "Kid A" dei Radiohead e "Puzzle" dei Biffy Clyro.

Tra giri in macchina in una Rover bordeaux e chiacchierate seduti su marciapiedi ecco che appaiono Smashing Pumpkins e P.O.D. Considerato il video di "Alive, direi che a noi è andata molto ma moooooolto piu liscia! :D

Nuovo paragrafo e nuovo cassettino dedicato ai Placebo e a un giornalista che divide lo spazio canzone- volto riguardante i Dream Theater assieme al mio fratellone, da bravi coinquilini.

Passano gli anni e passano i tempi, le tecnologie si aggiornano e anche il modo di stare assieme.
Un pc, una chat e per merito, ammettiamolo, del filtro di uno schermo e di centinaia di chilometri mi viene inviata una canzone. "Mai sentito questi?" è la frase che la finestrella di MSN mostra mentre il programma fa il suo sporco dovere di download. È una cover di Bette Midler, una canzone mielosissima che credo abbia avuto la forza di essermi inviata in dedica solo perchè camuffata sotto un profondo strato di Powerone Metal: Sonata Arctica, "The wind beneath my wings". Questo cassetto contiene tutto ciò che il metal piu cazzaro, fantasioso, epico, sognante, da suicidio uditivo ha potuto produrre fin'ora, facendo di quella cover di doppia cassa vestita una canzone spartiacque anche nella vita privata. Ohibò!

Che dite di volare ora un po nell'est Europa, magari dalle parti della Russia? Fa freddo si..anche se alcune valli del trentino secondo me se la battono..uhm..
'Mea sponte' probabilmente non mi sarebbe mai venuto in mente..eppure l'ennesimo fondamentale ripostiglio è stato ormai acquistato. Il suo proprietario odora di monti, funghi, birra e tabacco dell' Alto Adige, di Ichnusa e nuovamente tabacco sardo..il tabacco c'è sempre :P ; a lui appartengono Tracktor Bowling, Slot, Amatory e Slayer..che russi non sono ma sono ugualmente e indiscutibilmente suoi. Thanks a lot.

Così come senza ritegno e pudore affermo che "All that i want" dei Backstreet Boys è un tuffo nelle risate sguaiate e nonsense degli ultimi anni del liceo, essì.
Un faccione legato a quest'ultimo pezzo s'è sposato questa estate...uhm...azz! Paura!
e poi...doh..perché proprio i Backstreet Boys chetto!?!? :D

"You are my fire
the one desire
believe when I say
I want it that way.."

che c*lo! :)



martedì 28 settembre 2010

"Solo" una cena

"Ricordi quel mio compagno di Roma, vicino Roma..dalle parti di Terni, che era venuto qua con la famiglia in vacanza anni fa? Era un mio amico al militare..".
"Be babbo..chi se lo ricorda" abbozzo mentre azzanno un boccone di merluzzo. "Ma quanto tempo fa?". "Avrai avuto tre o quattro anni.." ribatte lui versandosi un bicchiere di vino rosso. Inutile dire che non ho proprio idea di chi stia parlando ma lo lascio proseguire.
"L'altra sera mi è venuto in mente e domenica ho cercato il suo numero sull'elenco, gli ho telefonato".
"Che hai fatto?" la mia voce si fa quasi stridula: "ma da quanto non lo sentivi?".
"Più o meno vent'anni direi", lo sguardo di mio padre si fa per un attimo cupo. Io non colgo li per li o non capisco: " Quindi?".
"Quindi gli ho telefonato e mi ha risposto la moglie a cui ho detto di essere Giorgio da Pesaro" tutti a tavola ci fermiamo, sospesi, solo noi tre in una bolla, una nicchia spazio temporale che poi esplode: "mi ha riconosciuto subito e quasi le si è strozzata la voce in gola. Mi ha detto che è morto, due anni fa sotto Natale, e che se fosse riuscito a guarirsi gli sarebbe piaciuto tornare a Pesaro al mare. È per quello che nonostante gli anni trascorsi mi ha riconosciuto subito".
Non ce l'ha fatta e ne è seguita una telefonata revival di parecchie decine di minuti, ma è quasi incredibile come certi legami nonostante la distanza, il tempo e l'assoluta mancanza di logica siano semplicemente destinati a essere, a lasciare un segno.
Ancora una volta inoltre mi accorgo di come mio padre sia un uomo dotato di uscite quantomeno originali.

lunedì 27 settembre 2010

Go home

Qualche ora e si torna a casa

sabato 25 settembre 2010

Di un pomeriggio


Ogni volta che torno nella capitale l'essere umano mi sorprende.
Ammetto che tutto ciò sorprende anche me che non vivo proprio in un paesello sperduto, dove becchi l'estraneo al primo colpo d'occhio.
La metro, ma soprattutto l'autobus, offrono scorci d'umanità bislacca, nel migliore dei casi originale e nel peggiore carichi di una palpabile sensazione di generale indifferenza.
Ore 16:00 circa, a ridosso del Colosseo stiamo cercando un qualsiasi bar abbordabile per una ricarica di caffeina, si apre un grosso portone qualche passo avanti a noi e ne esce una signora sicuramente con qualche problema, un abbozzo di vestiario, capelli corti confusi, si mette a urlare e a fare qualche suono gutturale. Il tempo di uno sguardo, di un paio di domande tra me e me, tra me e chi è con me ma nulla, già le siamo passati davanti come se nulla fosse.. appunto, come nulla fosse..
Susseguono, molto riassumendo: un tizio barcollante che non vede lo scalino sul marciapiede sul quale sto camminando, furiosi trombettisti d'auto, gente tirata da gran sera che fa lo slalom sui sampietrini, gruppo di giapponesi con una media di 2 Nikon al collo, una bestemmia per un parcheggio, graziosi ragazzotti che rullano a Colle Oppio e un'ora dopo, in un autobus, un signore con uno di quei carrelli in stoffa e rotelline per la spesa con dentro un giochino o chissà cosa che per tutto il viaggio suona a intervalli regolari "Per Elisa".
Ah, dimenticavo..nell'autobus anche una tipa con pantaloni blu elettrico e una canotta a scacchettini bianchi e rossi, esattamente come le tovaglie da osterie e con un animale non ben identificato sul davanti che al quarto inizio di Beethoven alza gli occhi al cielo: io, in un ordinario pomeriggio romano.

giovedì 23 settembre 2010

Come una pugnalata

Mi sveglio, la radiosveglia mi dice che è ancora presto e via che rimango a sonnecchiare un'altra mezzora: nulla di più normale, tutto regolare. Solito e pulito.

Accendo il pc già prima di svoltare a sinistra per il bagno, è come un rito ormai e magari qualcuno dirà che è un'ossessione, pazienza.

Insomma, a farla breve, una mattina come un'altra, un giovedi tranquillo.

E invece no e la cosa bella è che non so neppure perché poi ha preso tutta un'altra piega, tanto che non ricordo piu neppure come ci sono arrivata, tra un clic e un morso al cornetto, a leggere di gente che si è trasferita in Svezia.

Che botta!

Per le 11 ero già immersa nella forsennata lettura di Silvia e Gabriele, lei medico e lui metereologo, che han salutato il bel paese e se ne sono andati a Norrköping. Scorro, clicco, guardo le date, leggo della burocrazia, delle ansie e delle gioie..mi pare quasi di essere li o come se stessi vedendo un film in tv, uguale. Apro i commenti, c'è davvero un sacco di roba, un sacco di gente che si complimenta della scelta, intrusi che man mano diventano “amici” che dispensano consigli e che danno il loro piccolo, virtuale contributo e in un paio d'ore, letteralmente volate, mi accorgo che c'è uno stuolo di giovani Italiani là fuori, in Svezia... e questo non è più solo virtuale, è Reale.

Non che non lo sapessi che la gente viaggia, si sposta e si trasferisce ma oggi riscoprirlo è stato come riscoprire me qualche anno fa e la prima domanda, a suo modo terribile, è stata: “Be? Che fine hai fatto?”. Confesso che ci ho messo un po a elaborare il lutto e tornare a dirmi che son sempre io e che posso sempre farlo.

Se lo han fatto loro, perchè non io? Chissà, giusto?

Ci vogliono le “palle”, scusate il francesismo, ci vogliono..ci vuole..che ci vuole?

domenica 7 febbraio 2010

Ed ecco che passo di qui per la prima volta alle 2 di notte...mi pare un buon inizio